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Emendamento alla legge di Bilancio: come funziona il meccanismo per rinegoziare il tasso del mutuo

La possibilità di rinegoziare i mutui ipotecari è una delle novità contenute nell’emendamento alla legge di Bilancio 2023 presentato dal governo. Questa misura permetterà ai mutuatari di passare da un tasso variabile a uno fisso, soluzione più conveniente in un contesto economico instabile come quello attuale.

Tuttavia, non tutti potranno accedere a questa opportunità: la richiesta di rinegoziazione potrà essere presentata solo su mutui ipotecari originariamente non superiori a 200mila euro e da soggetti con un Isee non superiore ai 35mila che non abbiano accumulato ritardi nei pagamenti delle rate. Inoltre, il piano di rimborso potrà essere allungato al massimo di cinque anni solo se la durata residua del mutuo non supera i 25 anni.

L’emendamento proposto dal governo rappresenta una vera ancora di salvezza per i mutuatari in difficoltà, poiché le banche non potranno rifiutare la rinegoziazione nel caso in cui il richiedente rispetti i parametri previsti. L’entità del nuovo tasso sarà determinata dall’indice interbancario Irs a dieci anni o dal tasso Irs di riferimento in base alla durata residua del mutuo al momento del passaggio, al quale verrà aggiunto lo spread previsto dal contratto di mutuo, ovvero il guadagno dell’istituto bancario.

Il prossimo aumento dei tassi di interesse annunciato dalla Banca centrale europea avrà un impatto anche sugli interessi dei mutui a tasso variabile, rendendo ancora più importante la possibilità di optare per un tasso fisso.

Si tratta di una misura che va nella direzione di aiutare le fasce della popolazione più deboli, come ha spiegato il segretario generale del sindacato bancario Fabi Lando Sileoni, ed è particolarmente rilevante in un periodo di incertezza come quello attuale, dopo la pandemia e con la guerra in Ucraina in corso.

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